Referendum sul nucleare III: arriva il sì della Corte Costituzionale

Numerosi ritardi e rinvii per una raccolta firme travagliata ma alla fine conclusasi positivamente per i promotori, seppur con appunto con molte più difficoltà che nelle precedenti occasioni. Alla fine i comitati ambientalisti sono riusciti a raccogliere le firme necessarie per richiedere un referendum abrogativo della Legge Vegetti sul Nucleare e a consegnare alla Corte Costituzionale che infine si è espressa positivamente: ci sarà il referendum abrogativo sul nucleare. La data fissata è quella di domenica 10 febbraio 2029 [ OFF: sabato 3 e domenica 4 febbraio 2024 ].

Il quesito presente sulla scheda sarà semplice: chiederà l'abrogazione della Legge Vegetti, n° 10 del 28 maggio 2026, con la quale il Governo Meloni ripristinò la possibilità di costruire centrali nucleari e produrre energia nucleare in Italia. Legge che comunque dopo due anni e mezzo non ha ancora avuto risultati. Il Governo Meloni, tramite il Ministro dell'Ambiente Fratin tramite decreto diede il via alla progettazione di una centrale a Monfalcone (GO), la cui costruzione è comunque ancora lontana dal cominciare.
Atteso quindi l'esito del Referendum anche per eventuali sviluppi del piano nucleare italiano, e mentre i comitati già avviano la campagna elettorale per il SI, si attende il posizionamento di tutti i principali partiti, alcuni dall'esito scontato mentre altri più incerto.
I primi sondaggi e la situazione politica del paese delineano comunque per i promotori un quadro tutt'altro che ottimista e l'esito positivo dei due precedenti referendum sullo stesso tema del 1987 e del 2011 sembra tutt'altro che facile da raggiungere.
La grande sfida dei promotori sarà, senza dubbio, il portare la gente alle urne: se le forze politiche contrarie spingeranno come consuetudine per l'astensione in un periodo di sempre maggior incremento di quest'ultima avranno gioco probabilmente più facile che in passato.