L'ombra dell'Iran incombe sullo Yemen: Gli Houthi tornano all'offensiva su Ma'rib

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    L'ombra dell'Iran incombe sullo Yemen: Gli Houthi tornano all'offensiva su Ma'rib

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    Dopo quasi un decennio di "apparente calma" dove il fronte è rimasto sostanzialmente fermo torna ad infiammarsi lo scenario dello Yemen precipitato in una violentissima guerra civile dal 2011. Gli Houthi, le forze militari di fede Sciita sono tornato all'offensiva che ha portato, nel giro di una settimana di scontri, alla caduta della cittadina di Ma'rib e del territorio circostante costituito da numerosi villaggi e, non secondariamente, da numerosi giacimenti di petrolio che adesso sono finiti nelle mani delle suddette milizie alleate dell'Iran che torna quindi ad incombere sul già poco stabile scenario del Medio Oriente. Di fronte alla potenza di fuoco degli Houthi che possono contare adesso, tra le altre cose, di droni, missili a corto raggio e munizioni in quantità, l'esercito regolare e le milizie paramilitari lealiste hanno preferito ripiegare prima che la città venisse circondata offrendo una resistenza inizialmente dura e poi man mano sempre più modesta nel quadro di una strategia conservativa che mira alla difesa delle città più importanti (quelle costiere) e nel tentativo di risparmiare uomini e mezzi. Gli Houthi possono contare anche sulla Forza Quds, una delle più temute forze speciali legate direttamente ai Pasdaran, quindi alle guardie della rivoluzione Iraniane che hanno introdotto sempre di più, tra le fila dei propri alleati, la dottrina che i Russi hanno fatto propria durante le operazioni militari nel Donbass, ovvero quella degli attacchi missilistici e di droni a più ondate ed in gran numero sovraccaricando le pochissime difese anti-aeree del Governo Yemenita e provocando immensi danni militari ed economici a costi bassissimi dal momento che, per abbattere un drone HESA Shahed 136, che costa poche migliaia di dollari, occorrono missili dal costo di diversi milioni di dollari ed altrettanta tecnologia di alto livello, di fatto, anche l'abbattere un drone iraniano senza alcuna conseguenza è di per se una perdita economica, il largo utilizzo di questi ultimi metterebbe in difficoltà anche i più avanzati sistemi di difesa aerea come a voler mandare un messaggio al non troppo lontano Israele, storico nemico dell'Iran degli Ayatollah. Nella notte di ieri, mentre cadeva la città di Ma'rib per mano degli Houthi, le milizie Sciite Irachene filo-Iraniane di Hashd al-Shaabi hanno attaccato, con tanto di rivendicazione, il giacimento petrolifero di Abqaiq affacciato sul Golfo Persico, considerato il più grande al Mondo, l'attacco ha avuto uno scarso successo dal momento che la gran parte dei droni e dei missili di fabbricazione Iraniana sono stati abbattuti in volo mentre i danni sono stati secondari e non hanno compromesso il funzionamento della struttura in linea di massima. L'aumentare delle tensioni nell'area, fomentate principalmente dalle milizie spalleggiate dall'Iran, potrebbe far tornare all'onore delle cronache occidentali il difficile ed irrisolvo conflitto nel Medio Oriente che vede tanti attori di rilievo e tante potenze regionali.

    Esito di 2 distinte giocate sottoposte a tiro di dadi, la prima con esito positivo, la seconda con esito negativo.
     
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    L’ambasciata iraniana di Roma ricondivide sui suoi canali social alcuni video pro regime e pro Houthi che celebrano il successo dell’operazione
     
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    Gentile (La Rosa) ai giornalisti: "Ciò che sta accadendo in Yemen è l'ennesimo conflitto che bisogna risolvere assolutamente sopratutto perché un conflitto in quell'area significa anche un grave pericolo per i nostri commerci con l'oriente. Il prossimo governo dovrà assolutamente fare qualcosa per difendere le nostre navi commerciali da possibili rappresaglie Houti. Se saremo al governo faremo ciò, se saremo all'opposizione proporremo una mozione per impegnare il governo a provvedere"
     
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    "il prossimo governo avrà tra le mani una situazione estremamente spinosa.
    In Yemen non possiamo non interloquire con gli Houti perché vanno tutelati gli interessi nazionali che vedono in quella rotta una delle principali vie dell'import e dell'export italiano."
    Così la Romagnoli sui social.
     
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3 replies since 26/4/2024, 23:32   56 views
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