Equità Territoriale chiude la campagna elettorale a Napoli: ''noi non siamo Leghisti!''

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    EQUITA' TERRITORIALE CHIUDE LA
    CAMPAGNA ELETTORALE A NAPOLI

    Presenti tutti da Pino Aprile a Saviano. ''Noi non siamo come i leghisti''




    Nel cuore di Napoli, nella storica Piazza Portanova, si è svolto il comizio di chiusura delle politiche 2031 del partito Equità Territoriale. Davanti alla sede del partito, una folla gremita di sostenitori ha accolto calorosamente i leader del movimento, pronti a condividere la loro visione per un Sud più equo e prospero.

    L'evento ha visto la partecipazione del segretario nazionale di Equità Territoriale, Piernicola Pedicini, del fondatore Pino Aprile e di illustri candidati come il candidato presidente Claudio Stefanazzi, lo scrittore e giornalista Roberto Saviano, l'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris, Silvio Paolucci e Marilena Grassadonia.

    Il comizio è iniziato con un appassionato intervento di Piernicola Pedicini, che ha sottolineato l'importanza di un'equa distribuzione delle risorse e delle opportunità in tutto il territorio nazionale. Ha poi ceduto il palco al fondatore del partito, Pino Aprile, visibilmente commosso per l'enorme sostegno ricevuto dalla folla.

    Successivamente, è intervenuto Roberto Saviano, il quale ha affrontato il tema della criminalità organizzata nel Sud Italia, evidenziando la necessità di combattere questo flagello per garantire un futuro migliore alle generazioni future. A seguire, l'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha richiamato l'attenzione sul valore della Costituzione e sulla necessità di difenderla da altre riforme strutturali come già fatto da liberali e sovranisti.

    Dulcis in fundo, è stato il momento di Claudio Stefanazzi, il candidato presidente di Equità Territoriale. Con un discorso appassionato e coinvolgente, Stefanazzi ha raccontato la sua personale esperienza e il suo percorso di adesione al partito, evidenziando l'importanza di garantire le stesse opportunità a tutte le regioni del paese.

    "Quando mi è stato chiesto di presentarmi come candidato presidente per Equità, devo essere sincero, ho detto di no", ha dichiarato Stefanazzi. "Dopo giorni di riflessione però ho ripensato agli anni della presidenza pugliese e mi son detto: è mai possibile che due regioni dello stesso stato debbano avere servizi differenti? Su quale base, con quale criterio? E così ho approfondito ancor meglio. Ho conosciuto personalmente Pino, una persona sincera, splendida, pulita. Alla fine mi sono convinto e devo essere sincero, mai scelta fu più azzeccata!"
    Il candidato presidente ha poi risposto alle critiche mosse da Furlan, evidenziando l'importanza del nome del partito. ''Furlan ci taccia d'essere dei meridionalisti che vogliono dividere questo paese. Azz!!! DA QUALE PULPITO!!! (ndr, la folla ride) Ma una cosa giusta l'hai detta Sergio: dal nostro nome s'intuisce tutto. Equità. Territoriale. Noi non vogliamo che il Mezzogiorno diventi uno stato autonomo - al contrario dei leghisti - ma che abbia le stesse possibilità del resto dello Stivale!!!
    'L'Italia riparta da Sud'? Si! Perchè se riparte il Sud, riparte l'Italia! Perchè i nostri figli abbiano la possibilità di decidere se emigrare o meno, non che debbano essere costretti!!!
    Quindi si: l'Italia riparta da Sud, l'Italia riparta da Equità Territoriale. Grazie!!!''


    Il comizio si è concluso con una standing ovation e con l'entusiasmante brano O' Scarrafone di Pino Daniele - condito da striscione calato da uno dei balconi presenti in piazza , mentre tutti gli esponenti di Equità Territoriale salivano sul palco per ringraziare e salutare Stefanazzi. Un evento che ha lasciato il segno, confermando il crescente consenso e l'entusiasmo intorno al movimento per l'equità territoriale nel Sud Italia.











     
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