I mercati scontano le dimissioni del Governo Zanetti, rendimenti sui titoli di stato crescono di 30-35 pb.

Come dalle aspettative, i mercati hanno incominciato a scontare l'incertezza dovuta all'instabilità politica italiana. Nei giorni immediatamente seguenti alle dimissioni del neo-incaricato Presidente del Consiglio Zanetti, i rendimenti richiesti sui titoli di Stato italiani hanno visto una prima crescita, che ha raggiunto i 30-35 punti base di differenza di questi giorni rispetto all'immediato post-elezioni. Diversi analisti hanno però espresso notevole preoccupazione: l'Italia è un grande debitore, gli interessi sul debito assorbono risorse importanti dal bilancio dello Stato e, soprattutto, l'esercizio provvisorio del bilancio pubblico che avrà inizio con il prossimo anno. I dubbi si concentrano in particolare sulla capacità dello Stato italiano di ripagare le cedole e i titoli in scadenza proprio a causa dell'esercizio provvisorio, ma la probabilità di default è comunque ancora considerata un'ipotesi remota. Dunque, le previsioni sono di un ulteriore rialzo dei tassi di interesse, che si prorogherà fino alle prossime elezioni.
Non una buona notizia per il Paese e il futuro governo, che dovrà interfacciarsi con un deficit già elevato e una spesa per interessi in espansione. L'impatto potrà essere limitato, spiegano gli esperti, considerato che il rialzo dei rendimenti richiesti si applica esclusivamente alle porzioni del debito che verranno rinnovate nei prossimi mesi, fino all'insediamento del nuovo esecutivo e all'approvazione della nuova legge finanziaria. Tuttavia, i recenti avvenimenti politici riaccendono le pressioni sui titoli di debito italiani, già provati dalla politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea.