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A pochi mesi dal voto i sondaggi inquadrano ancora una situazione favorevole per la maggioranza in carica. Ancora primo partito Fratelli d'Italia, il cui consenso sembra pressoché immutato negli ultimi cinque anni. A seguire La Rosa, la formazione erede del Partito Democratico non sembra aver anch'essa cambiato molto rispetto alla realtà che l'ha precededuta in termini di gradimento. Sale invece rispetto agli ultimi rilievi in maniera considerevole Azione, il partito di Calenda e Zanetti sarebbe infatti oggi nettamente il terzo partito, poco distante dalla Rosa. Azione guadagna probabilmente consenso da vari fattori, oltre all'avere un ruolo sempre più centrale nell'opposizione, essendo riusciti ad eleggere i sindaci a Milano e Roma, anche dal crollo di Italia Viva. A seguire Azione c'è Forza Italia, il partito fu di Berlusconi stabile rispetto alle ultime rilevazioni vicino al 10%, con il cambio anagrafico dei vertici del partito che non sembra per ora aver avuto effetti nell'elettorato. Cala invece la Lega, sempre più orfana di Salvini e in mano da poche settimane al triumvirato regionale che dovrebbe portare il partito nella nuova fase della propria vita dopo quasi 15 anni di guida di Matteo Salvini. Buon esordio nei sondaggi per Sovranità, il partito di Asia Michelini sembrerebbe assestarsi a circa il 6,5%, quasi alla pari dell'altro partito antisistema, Avanti Italia di Renata Moretti. Chiude l'elenco dei partiti sondati Italia Viva, il partito di Matteo Renzi sempre meno protagonista della situazione politica.
In vista delle elezioni politiche lo scenario sembra ancora favorevole al centro-destra, ma secondo gli analisti i flussi sono in rapida evoluzione negli ultimi mesi, e alle elezioni di questo autunno i risultati potrebbero essere considerevolmente diversi e i circa dieci punti percentuali che al momento separano il centro-destra dal Campo Europeista non sono una certezza a cui aggrapparsi. Inoltre i tre partiti (Sovranità, Avanti Italia! e Italia Viva) al momento non allineati nelle principali coalizioni conterebbero quasi il 20%, e potrebbero risultare l'ago della bilancia per quanto riguarda soprattutto i collegi uninominali.
CITAZIONE Direi che non c'è bisogno di ripetere sempre la solita pappardella. Ma ci tengo a sottolineare quello che ho scritto nell'ultimo paragrafo, è vero anche off. Queste percentuali non necessariamente rappresenteranno qualcosa di molto simile al risultato finale. È difficile prevedere con esattezza chi sarà abilitato al voto, e con i nostri numeri attuali un singolo voto può contare moltissimo, pertanto lo ripeto ancora, queste percentuali possono decisamente cambiare alle elezioni
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