GDR della Repubblica Italiana - L'Originale gioco che simula la Politica

Posts written by Giovanni Occhiuto

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    Presente in mezzo alla folla il capo delegazione al parlamento europeo e coordinatore regionale calabrese di Nuova Democrazia Giovanni Occhiuto
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    Dalla sua Cosenza l’imprenditore Giovanni Occhiuto, capo delegazione al parlamento europeo di Nuova Democrazia nonché coordinatore regionale del partito del premier Zanetti annuncia il sostegno ufficiale alla già vicesindaco di Castrovillari Francesca Dorato alla Presidenza della Regione Calabria, ma non solo “scendo in campo nella circoscrizione di Cosenza per contribuire alla vittoria di Francesca” ha annunciato ad alcuni giornalisti l’onorevole Occhiuto prima di ragionare anche riguardo alla campagna elettorale calabrese per le elezioni politiche e presidenziali “Il Presidente Mudadu e il presidente Zanetti faranno delle tappe qui in Calabria e sarò al loro fianco, qui combattiamo tre campagne elettorali contemporanee, regionali, politiche e presidenziali. Dorato, Nuova Democrazia e Mudadu sono le risposte a chi altro non sa offrire che il populismo del nulla, le bugie e le sciocchezze che si dicono solo per raccattare qualche voto come fa Fratelli d’Italia, guardate la grottesca vicenda della riforma della scuola, si fanno figuracce in mondovisione così, prima accusi il governo di cui fai parte di non lasciarti fare una riforma poi nel giro di qualche minuto ti viene sbandierato ai quattro venti dai tuoi ex alleati che non è che non ti hanno fatto fare la riforma ma non sei stato in grado di proporla. Vedete a volte bisognerebbe imparare l’arte di tacere, di stare in silenzio, anziché parlare per forza per farsi sentire e dare aria alla bocca perché poi si fanno queste magre figure qui, sbugiardati in mondovisione. Ebbene la scelta è questa, tra l’Italia e la Calabria coraggiosa, la Calabria e l’Italia del fare, oppure l’Italia e la Calabria del nulla, delle parole vuote e crude che non portano a niente se non a riempire le tasche di gente che nelle mie aziende non assumerei neanche per pulire i bagni, poiché non ne sarebbero capaci quelli di Fratelli d’Italia di pulire i bagni”
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    L’Europarlamentare, capo delegazione di Nuova Democrazia al parlamento europeo Giovanni Occhiuto, ha incontrato in mattinata a Francoforte gli italiani residenti in Germania in vista delle prossime elezioni politiche e presidenziali. “Cari connazionali italiani di Germania, vi rivolgo oggi un appello importante. Siamo tutti legati dalla nostra identità e dalla nostra storia comune, e in questo momento cruciale per il nostro paese, è fondamentale unirsi e fare la differenza attraverso il voto. Il nostro partito, Nuova Democrazia, incarna i valori di libertà, progresso e riforma. Siamo impegnati a costruire un futuro migliore per l'Italia, basato sulla fiducia nelle istituzioni, sull'innovazione e sull'inclusione sociale ed economica. In un mondo sempre più interconnesso, è essenziale avere una visione aperta e orientata al futuro. Nuova Democrazia si impegna a promuovere politiche che favoriscano l'impresa, l'occupazione giovanile e la creazione di opportunità per tutti gli italiani, ovunque si trovino. Abbiamo bisogno di una leadership forte e responsabile, capace di affrontare le sfide del presente e del futuro con determinazione e pragmatismo, e queste leadership lo sappiamo bene sono rappresentate dal nostro presidente Francesco Zanetti e dal nostro prossimo presidente della repubblica Andrea Mudadu. Nuova Democrazia è pronta a guidare il nostro paese lungo il cammino della crescita e del benessere per tutti i suoi cittadini. Vi chiedo di unirvi a noi in questo viaggio verso un'Italia più forte, più giusta e più unita. Il vostro voto per Nuova Democrazia e per Andrea Mudadu presidente sarà un voto per il cambiamento positivo e per un futuro luminoso per il nostro amato paese. Grazie per l'attenzione e per il vostro sostegno. Insieme possiamo fare la differenza. Ricordatevi che c’è uno scudo che protegge l’Italia dal populismo, è l’Italia Coraggiosa. Votate Nuova Democrazia, votate Andrea Mudadu, votate per il futuro dell'Italia.
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    Il capo delegazione all’Europarlamento di Nuova Democrazia Giovanni Occhiuto interviene a Carta Bianca per parlare del futuro “Non mi candiderò all’assemblea nazionale, voglio rispettare il mandato all’Europarlamento.”, ha esordito il cosentino “Ma porterò il mio contributo al partito ed all’eventuale coalizione per le presidenziali e per l’elezione dell’Assemblea nazionale. Chi sarà il candidato presidente di Nuova Democrazia o dei liberali? Per ora c’è in campo la sola candidatura di Matteo Bassetti, non lo conosco personalmente ma mi dicono sia una persona valida, vedremo se ci saranno anche altri nomi per le primarie e ancor di più vedremo il perimetro di queste primarie perché le regionali certificano un fatto: Nuova Democrazia e Forza Italia insieme possono arrivare al ballottaggio e possono vincere le presidenziali, questo è chiaro e lampante sotto gli occhi di tutti. Poi ci sono le altre questioni, come la Toscana, siamo arrivati terzi e non entriamo nel ballottaggio. Ho difficoltà a guardare ad entrambe le parti, se guardo al centrosinistra vedo i neo brigatisti di avanti Italia, se guardo alla destra vedo quelli che vorrebbero cancellare l’Europa quindi trovo difficoltà ma a denti stretti dirò votate Innocenti. Su La Rosa che dire, il neo segretario Gentile ha un grande lavoro da fare, non che sia nel mio interesse, ma supera di tre spanne Bellini e Dalfino per caratura morale e preparazione, se sarà in grado di portare La Rosa fuori dal grillismo e saprà riportarla in un percorso riformista allora credo che saprà rilanciare il partito ed evitarne la morte, che sembra dietro l’angolo. Sì credo che Gentile possa condurre la ripresa della Rosa dopo anni disastrosi, dovrà essere pragmatico e leader, senza farsi condizionare da correnti, capibastone e clientele interne.”
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    Il capo delegazione al parlamento europeo di Nuova Democrazia Giovanni Occhiuto quest’oggi nella sua Cosenza, assieme ad un giornalista locale ha presentato il suo nuovo libro “Don Sturzo, una storia di ieri per l’Italia di domani.” Al seguito c’è stato un momento di condivisione e riflessione, dove l’eurodeputato ha risposto a diverse domande in merito anche al suo incarico al parlamento europeo.
    Carissimi ospiti, cari amici, è con grande emozione e orgoglio che oggi vi presento il mio nuovo libro sulla storia politica di un uomo straordinario: Don Luigi Sturzo. In un momento in cui la politica è spesso oggetto di critiche e sfiducia, è fondamentale tornare alle radici della nostra democrazia e ricordare il coraggio e la determinazione di coloro che hanno lottato per difendere i valori fondamentali della libertà e della giustizia. Don Sturzo è stato un protagonista indiscusso della storia politica italiana, un uomo di fede e di azione che ha dedicato la sua vita alla difesa dei più deboli e alla costruzione di una società più giusta e solidale. Attraverso il suo impegno sociale e politico, Don Sturzo ha rappresentato un punto di riferimento per molte generazioni, ispirando un profondo senso di responsabilità civica e un impegno costante per il bene comune. Nel mio libro, ho cercato di ripercorrere la vita e le opere di Don Sturzo, mettendo in luce il suo ruolo cruciale nella storia politica italiana e internazionale. Attraverso una ricerca approfondita e una narrazione avvincente, ho cercato di restituire al lettore l'importanza e l'attualità del suo pensiero, offrendo spunti di riflessione e di confronto su temi cruciali come la democrazia, la solidarietà e l'impegno civile. Vi invito dunque a immergervi in questa affascinante storia di coraggio, sacrificio e determinazione, e a lasciarvi ispirare dalla figura straordinaria di Don Luigi Sturzo. Che il suo esempio possa continuare a illuminare il nostro cammino e a guidarci nella costruzione di un futuro migliore per tutti. Grazie.
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    Sale sul palco il capodelegazione all’Europarlamento di Nuova Democrazia Giovanni Occhiuto “Ho ascoltato con piacere chi mi ha preceduto e da buon politico inizio la mia filippica con una promessa: sarà breve!
    Ho sentito negli ultimi tempi tante, troppe, numerose critiche nei confronti del lavoro del governo Zanetti, arrivano da quelle forze che oggi siedono all’opposizione ed in particolare modo da La Rosa e Avanti Italia, due forze politiche dichiaratamente di sinistra e comuniste. Mi viene da ridere, quando sento accuse di dittatura da parte di forze politiche che hanno governato ben undici anni senza mai, e dico mai, aver vinto una elezione politica! Quale sarebbe la dittatura? La dittatura del Salario Minimo che oggi consente ai nostri concittadini di vivere meglio e senza paura di come si farà ad arrivare alla fine del mese? La dittatura del taglio delle tasse che oggi consente alle imprese sia di garantire il salario minimo che di tirare un sospiro di sollievo dopo vent’anni di difficoltà senza fine? Voglio capire di cosa parlano, parlano del semipresidenzialismo? Ma è lo stesso identico semipresidenzialismo che sino a ieri ammiravano in Francia come forma di governo perfetta e che oggi, solo perché proposto da un altra area politica allora diventa brutto, diventa cattivo e puzza un po’ di fascismo. Suvvia, una botta di vita signori comunisti! Poi c’è la questione che ci ha portato alla necessità, stretta, di anticipare forse una kermesse che già era nella mente della nostra dirigenza ma necessaria ora per aprire una fase di dialogo interno dopo il passo indietro delle ultime regionali, ma con un inciso: siamo in maggioranza in cinque regioni su cinque al voto, non tutto è da buttare e non è nostra abitudine buttare bacinella, acqua sporca e bambini, buttiamo solo l’acqua sporca, teniamoci bambino e bacinella che servono ancora. Ora c’è da guardare avanti, da scrivere un manifesto chiaro verso le prossime presidenziali e verso l’elezione della prossima assemblea nazionale, che da capire, e la presenza del senatore Vegetti ci fa solo che piacere anche in tal senso, con chi ripartire assieme per un nuovo percorso che non sia più di larghe intese o di unità nazionale ma che sia politico mettendo al centro i nostri valori, che sono quelli liberali, quelli popolari, riformisti ed europeisti!”
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    Ospite su Rai1 il neoeletto eurodeputato e capo delegazione di Nuova Democrazia Giovanni Occhiuto “Dobbiamo essere chiari e leali osservatori dell’orizzonte che ci si pone davanti, che si pone di fronte a noi e ci guarda da lontano, con sentimento di sfida e di coraggio. Le elezioni europee ci vedono stabilizzarci come forza politica ben sopra il 20%, ma ci lanciano un altro segnale, il 45% dei votanti ha stabilito la vittoria di un fronte che dice no a prescindere all’Europa. Io credo che dobbiamo essere vigili e attenti. L’uscita dall’Europa non può e non deve essere la prima scelta per la nostra nazione. Dovremmo essere invece uniti e coesi nel battere i pugni a Bruxelles per una riforma dell’Unione Europea più che mai necessaria per i paesi membri e per l’Unione stessa che vede all’orizzonte una probabile fine sempre più vicina. Basta guardare oltralpe, entro la prima metà del 2030, come dice la prima ministra Laporte, ci sarà il referendum per la Frexit. Da uomo fresco di incarico istituzionale oggi, ma prima ancora da imprenditore chiedo di meditare agli italiani e lo chiedo ai cittadini europei, meditate gente, l’Europa può essere cambiata ma non va abbandonata. Dobbiamo essere forti, coesi e decisi nel richiedere un cambiamento radicale e comunitario, un cambiamento che salverebbe l’unione stessa oltre che dare una marcia in più ai paesi membri. Oggi non possiamo permetterci un ritorno alla Lira che andrebbe ad ammazzare le nostre imprese, il nostro mercato interno e il nostro tessuto sociale. Dobbiamo essere in grado di spiegare questo anche agli italiani, che sarebbero in assoluto i più danneggiati tra i cittadini dei grandi stati europei da un eventuale fine dell’Unione Europea.”
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    Presente il capo delegazione al parlamento europeo di Nuova Democrazia Giovanni Occhiuto assieme a tutti i neoeletti eurodeputati del partito.
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    Invitato a Carta Bianca l’imprenditore Giovanni Occhiuto, da poco entrato in Nuova Democrazia e candidato al parlamento europeo nella circoscrizione meridionale interviene in vista delle prossime europee e regionali: “Intanto voglio dire perché mi candido, mi candido per portare la voce della Calabria, dell’Italia e dell’impresa in Europa. Noi siamo critici verso questa struttura Europea, la vogliamo riformare perché ha necessità di essere riformata. Ci sono dei dati politici importanti poi che segnano intanto la fine politica del centrodestra con l’esclusione di Forza Italia dal listone della destra. Io mediterei su questo fronte sociale che nasce, ed anzi, mediterei in merito a questo anche sulle prossime regionali: serve una alleanza tra le forze di governo ed eventualmente con un apertura alla Lega per le prossime regionali, o si rischia di vedere certe regioni restare o tornar rosse. Su altre cose sentite che dire? Probabilmente Gregori fa uso di stupefacenti se pensa che Nuova Democrazia non rappresenta i valori popolari e liberali. È stato il governo Zanetti con il ministro Montefiore a tagliare l’IRAP e l’IRPEF, non ricordo nessuna misura così liberale nei governi con Forza Italia, o con altre forze politiche, quindi lo invito ad una chiacchierata anche con me che faccio impresa da quando sono nato, lo invito a parlare con me, se vuole lo porto anche al MEF a parlare con Montefiore o a Palazzo Chigi a parlare con Zanetti. Ma non bisogna credere alle scemenze che si dicono: guardiamo i fatti: dopo trent’anni di parole vuote c’è una maggioranza di governo che sta davvero cambiando l’Italia, e ci sono forze di rosiconi e invidiosi gufi che puntano solamente ad occupare poltrone.”
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    Io, Giovanni Occhiuto, mi tessero a Nuova Democrazia
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    Presente Giovanni Occhiuto
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    Ospite a TeleCalabria l’imprenditore cosentino Giovanni Occhiuto annuncia la sua discesa in campo politico: “Oggi mi rivolgo a voi con grande entusiasmo e determinazione, perché ho deciso di intraprendere un nuovo percorso nella mia vita: l'ingresso in politica. Sono qui per annunciare la mia adesione al partito Nuova Democrazia, guidato dal nostro stimato premier Francesco Zanetti. La scelta di impegnarmi attivamente in politica è stata dettata dalla profonda convinzione che il nostro paese ha bisogno di una nuova visione, basata sui valori e sui principi fondamentali della democrazia cristiana. La democrazia cristiana, infatti, rappresenta per me un punto di riferimento solido e una guida per affrontare le sfide che ci attendono. In un momento storico in cui la politica è spesso caratterizzata da divisioni e polarizzazioni, credo fermamente che sia necessario tornare a unire le forze e a lavorare insieme per il bene comune. La Nuova Democrazia, sotto la guida del premier Zanetti, si propone di essere un punto di incontro per tutte le persone che credono nella centralità della persona umana, nella solidarietà, nella giustizia sociale e nel rispetto dei valori tradizionali. Sono convinto che la politica debba essere al servizio dei cittadini e che il nostro impegno debba essere finalizzato a migliorare la qualità della vita di tutti. In questo senso, mi impegnerò a promuovere politiche che favoriscano lo sviluppo economico sostenibile, la creazione di nuovi posti di lavoro e la tutela dell'ambiente. Sarò un sostenitore convinto di politiche sociali che garantiscano l'accesso ai servizi essenziali a tutti i cittadini, senza discriminazioni. La mia priorità sarà sempre ascoltare le esigenze e le preoccupazioni dei cittadini, per poter rappresentare al meglio i loro interessi. Sarò un punto di riferimento per coloro che cercano un'alternativa politica basata su principi solidi e concreti. Sono convinto che solo attraverso il dialogo e la collaborazione possiamo costruire un futuro migliore per tutti. Mi impegno a lavorare con impegno e dedizione per il bene comune, mettendo al centro il rispetto della dignità umana e la promozione dei valori che ci contraddistinguono come democristiani. Sono consapevole che il cammino sarà lungo e difficile, ma sono pronto a mettermi in gioco per il bene della nostra comunità e del nostro paese. Vi invito a unirvi a me in questa nuova avventura politica, perché insieme possiamo fare la differenza. Sono convinto che, con il vostro sostegno e la vostra fiducia, riusciremo a costruire un futuro migliore per tutti.
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    A Reggio Calabria arriva la presentazione del libro dell’imprenditore Giovanni Occhiuto “Il principio di sussidiarietà nell’amministrazione degli enti locali.”, presentato davanti ad una folta platea alla Feltrinelli.
    “L'importanza del principio di sussidiarietà nell'amministrazione degli enti locali è un concetto fondamentale che merita di essere sottolineato e compreso appieno. Questo principio, che trova le sue radici nella filosofia politica e nella teoria dell'amministrazione pubblica, rappresenta un pilastro fondamentale per garantire una governance efficace e responsabile a livello locale. Il principio di sussidiarietà si basa sull'idea che le decisioni debbano essere prese al livello più basso possibile, cioè a quello più vicino ai cittadini. Ciò significa che le autorità locali, come i comuni e le province, dovrebbero avere il potere di prendere decisioni e gestire le questioni che riguardano direttamente la comunità locale. Questo principio si basa sul presupposto che le autorità locali siano più vicine ai cittadini e quindi più in grado di comprendere le loro esigenze e rispondere in modo adeguato. L'importanza del principio di sussidiarietà risiede nella sua capacità di promuovere la partecipazione democratica e l'autonomia delle comunità locali. Consentire alle autorità locali di prendere decisioni autonome e di gestire le questioni locali in modo indipendente favorisce la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e li rende protagonisti attivi nella definizione delle politiche locali. Ciò contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza e di responsabilità dei cittadini verso la propria comunità.
    Inoltre, il principio di sussidiarietà favorisce l'efficienza e l'efficacia dell'amministrazione locale. Le autorità locali, essendo più vicine ai cittadini, hanno una conoscenza più approfondita delle esigenze e delle peculiarità del territorio. Ciò consente loro di adottare decisioni più mirate e di gestire le risorse in modo più efficiente. Inoltre, la decentralizzazione delle decisioni riduce i tempi di risposta e favorisce una maggiore flessibilità nell'affrontare le sfide locali.
    Un'altra ragione per cui il principio di sussidiarietà è importante è legata al concetto di responsabilità. Le autorità locali, essendo più vicine ai cittadini, sono più facilmente responsabili delle proprie azioni e decisioni. Ciò favorisce la trasparenza e la responsabilità nell'amministrazione pubblica, poiché i cittadini possono monitorare da vicino l'operato delle autorità locali e richiedere loro conto delle proprie azioni. Infine, il principio di sussidiarietà contribuisce a promuovere la diversità e la pluralità delle soluzioni. Ogni comunità locale ha le proprie peculiarità e necessità specifiche. Consentire alle autorità locali di prendere decisioni autonome favorisce la diversità delle soluzioni e permette di adattare le politiche pubbliche alle esigenze locali. Ciò contribuisce a promuovere la diversità culturale e sociale e a valorizzare le specificità di ogni territorio.
    In conclusione, l'importanza del principio di sussidiarietà nell'amministrazione degli enti locali è fondamentale per garantire una governance efficace, responsabile e partecipativa. Questo principio favorisce la partecipazione dei cittadini, l'efficienza dell'amministrazione, la responsabilità delle autorità locali e la diversità delle soluzioni. Promuovere e difendere il principio di sussidiarietà significa promuovere una democrazia più forte e una società più inclusiva.”
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    Presente al forum sulle riforme proposto da Confindustria Calabria l’imprenditore Giovanni Occhiuto interviene a riguardo della necessità di superamento del bicameralismo. “Cari amici e amiche della Calabria, oggi mi rivolgo a voi per sottolineare l'importanza e la necessità di una riforma delle istituzioni italiane, in particolare per il superamento del bicameralismo perfetto. Il nostro sistema politico attuale, con due camere legislative con poteri paritari, ha dimostrato nel corso degli anni di essere inefficiente e di rallentare il processo decisionale. Il bicameralismo perfetto, introdotto nella Costituzione italiana del 1948, prevede che ogni legge debba essere approvata da entrambe le camere, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica. Questo significa che ogni provvedimento deve essere discusso e votato due volte, rallentando notevolmente l'iter legislativo. Questo sistema è ormai obsoleto e non risponde alle esigenze di un paese moderno e dinamico come il nostro. Una delle principali criticità del bicameralismo perfetto è rappresentata dalla sua complessità. Il processo decisionale si allunga a causa delle molteplici fasi di discussione e votazione che ogni legge deve affrontare. Questo rallenta l'adozione di provvedimenti importanti e ostacola la capacità del governo di rispondere in modo tempestivo alle sfide e alle emergenze che il paese affronta. Inoltre, il bicameralismo perfetto crea spesso situazioni di stallo politico. Le due camere possono avere posizioni divergenti su una determinata legge, rendendo difficile raggiungere un compromesso e approvare una normativa condivisa. Questo porta a lunghe trattative e negoziazioni, che spesso si traducono in un immobilismo legislativo che danneggia il paese e la sua capacità di reagire ai cambiamenti. Un altro aspetto critico del bicameralismo perfetto è rappresentato dai costi che comporta. Mantenere due camere legislative con poteri paritari richiede una notevole quantità di risorse finanziarie. Questi fondi potrebbero essere utilizzati in modo più efficiente per investimenti pubblici, servizi essenziali o per ridurre il debito pubblico. In un momento di crisi economica come quello attuale, è fondamentale ottimizzare le risorse e ridurre gli sprechi. Per tutte queste ragioni, è necessario avviare una riforma delle istituzioni italiane che preveda il superamento del bicameralismo perfetto. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di trasformare il Senato in una camera di rappresentanza territoriale, con funzioni consultive e di controllo, mentre la Camera dei Deputati avrebbe il potere decisionale. Questo permetterebbe di semplificare il processo legislativo, ridurre i tempi di approvazione delle leggi e favorire una maggiore stabilità politica. È importante sottolineare che una riforma del genere non significherebbe indebolire la democrazia o limitare la rappresentanza dei cittadini. Al contrario, permetterebbe di rendere il sistema politico più efficiente, favorendo la governabilità e la capacità di rispondere alle esigenze della società. La necessità di una riforma delle istituzioni italiane per il superamento del bicameralismo perfetto è evidente. È fondamentale adottare un sistema più snello e funzionale, che permetta al paese di affrontare le sfide del presente e del futuro in modo efficace. Sono convinto che, con il vostro sostegno e la volontà politica necessaria, possiamo realizzare questa importante riforma e costruire un'Italia più moderna e governabile. Grazie per l'attenzione.”
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    Ai microfoni di TeleCalabria l’imprenditore cosentino Giovanni Occhiuto, tra i vertici di Confindustria nella regione e azionista del Cosenza Calcio, parla della possibilità di un grande partito cristiano e di una sua possibile entrata in politica “La nascita di un grande partito dei cristiani italiani è una necessità imprescindibile per il futuro del nostro paese. In un momento storico in cui i valori cristiani vengono sempre più messi in discussione e la fede viene spesso relegata alla sfera privata, è fondamentale che i cristiani si uniscano per difendere e promuovere i principi che sono alla base della nostra società. Il cristianesimo ha svolto un ruolo fondamentale nella formazione dell'identità italiana. I valori di solidarietà, giustizia, amore per il prossimo e rispetto della dignità umana sono radicati nella nostra tradizione cristiana. Un grande partito dei cristiani italiani potrebbe essere il baluardo per difendere e promuovere questi valori, garantendo che siano presi in considerazione nelle decisioni politiche e nella legislazione. Inoltre, un partito dei cristiani italiani potrebbe essere un punto di riferimento per tutti coloro che si sentono vicini ai valori cristiani, indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa. I principi cristiani sono universali e possono essere condivisi da persone di diverse fedi o anche da coloro che non professano alcuna religione. Un partito che si basa su questi principi potrebbe essere un luogo di incontro e dialogo per tutti coloro che credono nella dignità umana, nella solidarietà e nella giustizia sociale.
    Un grande partito dei cristiani italiani potrebbe anche svolgere un ruolo importante nel promuovere una politica basata sull'etica e sulla moralità. Troppo spesso, la politica è dominata da interessi personali o di gruppo, a discapito del bene comune. Un partito dei cristiani potrebbe porre l'accento sull'importanza di una politica basata sulla verità, sull'integrità e sull'onestà. Potrebbe essere un faro di luce in un panorama politico spesso offuscato da scandali e corruzione e che sta vedendo invece nell’operato del Patto Repubblicano una chiara via per l’Italia.
    Inoltre, un grande partito dei cristiani italiani potrebbe essere un motore di cambiamento sociale. Potrebbe promuovere politiche che favoriscano la famiglia, la tutela della vita umana in tutte le sue fasi, l'educazione dei giovani, la lotta alla povertà e all'esclusione sociale. Potrebbe essere un punto di riferimento per tutti coloro che credono che la politica debba essere al servizio del bene comune e che ogni persona abbia diritto a vivere una vita dignitosa. Infine, un grande partito dei cristiani italiani potrebbe essere un'alternativa alle forze politiche esistenti. Spesso, i partiti tradizionali non riescono a rappresentare appieno i valori e le aspirazioni dei cristiani. Un partito dei cristiani potrebbe offrire una voce autentica e coerente per coloro che desiderano un'impostazione politica basata sui principi cristiani.
    La nascita di un grande partito dei cristiani italiani è una necessità per difendere e promuovere i valori cristiani nella nostra società. Un partito che si basa sulla solidarietà, sulla giustizia, sull'amore per il prossimo e sul rispetto della dignità umana potrebbe essere un faro di luce in un panorama politico spesso offuscato da interessi personali e di gruppo. Sarebbe un punto di riferimento per tutti coloro che credono che la politica debba essere al servizio del bene comune e che ogni persona abbia diritto a vivere una vita dignitosa. Credo che qualora il percorso avviato verso un grande partito cristiano portato avanti dai partiti del Patto Repubblicano dovesse andare avanti e raggiungere l’obiettivo potrei scegliere di schierarmi ed impegnarmi politicamente.
23 replies since 26/11/2023
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