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Piazza Unità d'Italia, Trieste, a così pochi metri da mare. Fortunatamente quella mattina la bora non soffiava nell'austroungarica cittadina del golfo dell'Alto Adriatico. Sei uomini ed una donna escono dall'uscita laterale del Palazzo del Lloyd Triestino - oggi sede della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia - dribblando il punto stampa posto sul fronte della facciata principale con alle spalle la prefettura. Uno di loro fissa la torre dell'orologio del municipio posto a capo della piazza "Sergio se vogliamo essere a Pordenone in tempo siamo già in ritardo" quel Sergio interpellato è Sergio Furlan - segretario federale del Carroccio - non una parola, non un commento solo uno sguardo verso la macchina posta coi vetri scuri poco più in là "Ti anticipo allora" quindi un cenno col capo, la donna dal canto suo chiede "Procediamo quindi? Lo registriamo? Massimiliano ha dato il suo benestare, Maurizio, Luca e Riccardo concordano..." un altro cenno positivo col capo, poi la voce di un altro dei presenti "Sì Barbara, procedi per favore che qui siamo tutti in tensione" quanti altri avrebbero appellato così la Presidente della Regione Barbara Zilli ma quello che parlava, segretario regionale del partito, pareva non farsi problemi. La donna ed uno dei presenti sarebbero rientrati nel palazzo, altri due avrebbero preso la via del municipio, in vista si poteva intravedere Paolo Polidori già Sindaco di Muggia ora a capo della città imperiale. Non rimaneva che salire in auto.
Svolta a destra, poi ancora a destra, lungo tutto il litorale. Porto, stazione dei treni, Barcola, Miramare, Sistiana e Duino quindi l'innesto sulla A4. "Giorgio possiamo aumentare la velocità?" chiede pacato il senatore della repubblica mentre il primo ad aver parlato nella piazza cala il piede sul pedale dell'acceleratore. Si vede la Barriera di Trieste, l'auto si avvia nella corsia gialla del Telepass e la sbarra si alza, così che l'auto possa aumentare la velocità nell'autostrada verso Venezia. "Sergio avevo detto che eravamo in ritardo" insiste l'autista e assistente parlamentare "Lo so, ma era importante prendere questa decisione e fermare il dominio con la struttura e i quadri" il segretario regionale, posto al fianco del senatore, scuote la testa "Potevamo fare una chiamata con tutti senza venire a Trieste" il politico mormora ma tace. Superano Monfalcone, si dirigono verso Palmanova per superare lo svincolo che porta a Gorizia "Ma che limite c'è?" chiede il senatore pordenonese "Centotrenta poi!" e nessuna risposta poteva essere più amara "Almeno i limiti di velocità potevamo prenderli dalla Germania in questa Europa no?" sorride amaramente a denti stretti mentre nel cruscotto i chilometri son ben superiori a quelli previsti dal limite di velocità e l'auto scura, una berlina, sfreccia in terza corsia in direzione Portogruaro, dove avrebbero poi svoltato sulla A28 per Pordenone.
A pochi chilometri dallo svincolo tanto sperato, quello per Pordenone, la notifica contemporanea sui telefoni di tutti e tre "Guardate voi va la" esordisce l'autista mentre gli altri due - senatore e segretario - avevano già il telefono in mano e il primo avrebbe chiuso la conversazione dicendo "Siamo online, è fatta".
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