Unità 27/01/2039

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  1. Vincenzo Cusolo
     
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    In questa giornata in cui si ricordano le vittime del terribile piano nazista per eliminare e sterminare tutti coloro considerati di "razza inferiore" e con costumi deviati, si può notare come la scena politica sembra ormai sempre più stanca, con esponenti dei diversi partiti che ormai si recano al Parlamento per votare soltanto e altri invece che sembrano spariti dallo scenario politico.
    Tutto ciò, assieme al fatto che il Governo latita e ormai si trascina come un morto che cammina verso fine legislatura lascia presagire delle elezioni dove saranno la confusione e i riti sempre più stanchi a confermare il tutto.
    Tutto ciò è evidente dalla condotta dell'opposizione che, sulla mozione di sfiducia non soltanto si è sfaldata, ma è a litigare per chi attribuire la responsabilità di una "sconfitta", quando invece i numeri parlano chiaro: senza l'intervento di qualcosa di diverso dalla maggioranza, la quale ha votato compatta sulla fiducia nonostante le espressioni di una situazione al limite della sopportazione, la mozione non sarebbe mai passata e, infatti, questo è avvenuto.
    Il fatto poi che le accuse provengano dal PSD lasciano tutti perplessi, con addirittura il venire a scoprire che erano stati fatti accordi con il Fronte e che, ovviamente, non sono stati rispettati.
    Proprio questo preoccupa: il PSD vede un generale calo di interventi e di attività e, seppur il Segretario, che ha già annunciato le sue dimissioni per il futuro, cerca di fare quello che può, si ritrova con un partito stanco e in difficoltà, in crisi di tesserati, con un calo non confermato del 10% rispetto all'anno scorso, segno che qualcosa non va.
    Gli altri partiti, d'altronde, non sembrano stare benissimo e se il Fronte ha dalla sua una gestione mediatica efficace capace di provocare molto più rumore di quanto sembrerebbe, dall'altro mostra un deserto e il numero di tesserati, anche stavolta, non sembra aumentare.
    Il governo, nel frattempo, tra eventi internazionali assai pericolosi, attentati in casa e ministri ormai scomparsi, sembra essere ormai avvolto in una stasi di andreottiana memoria: nulla cambia e nulla deve cambiare.
    Tutto ciò è segno che la democrazia Italiana è malata e dovrebbe essere il Presidente della Repubblica a reagire, a farsi sentire, a mostrarsi l'appiglio alla quale gli Italiani possono "appendersi" per trovare ancora fiducia nello Stato, ma, anche lui sembra essere sparito ed è solo ormai uno sparuto Luciani a ricordarsi che oggi è il 27 gennaio.
    La crisi è quindi ben visibile e all'orizzonte, sia da sinistra, sia da destra, non si vede un grande ricambio generazionale pronto a prendere le redini di questa Italia.
    Possiamo solo sperare e, nel PSD, sforzarsi di rielaborare e reinventarsi, pensando sopratutto ad attrarre non soltanto nuovi tesserati, ma anche che avvenga un'importante ricambio generazionale che eviti, come oggi, che si litighi su tematiche poco importanti, specie quando questi non possono che portare soltanto a una soddisfazione personale, nulla cambiando nello scenario politico vero.
    Infine, alla fine di questo editoriale, non posso che complimentarmi con Nadia Irene Brizzi che, vincendo un'importante concorso universitario è riuscita a ottenere uno stage al Manifesto.
    Ora toccherà a lei ereditare, si spera, il carisma e l'abilità di Sabina Borello, sua madre, nell'analizzare la situazione Italiana.

    Edited by goldr31 - 27/1/2019, 18:14
     
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    Così il commento del Sen. a Vita Paolo Luciani
    "Mi sento onorato di questa citazione.. certo è che le istituzioni del nostro paese vivono uno status latente molto preoccupante"
     
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1 replies since 27/1/2019, 17:29   139 views
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