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14 favorevoli -
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Dopo mesi di sostanziale silenzio rispetto alle lotte interne, Renzi annuncia la resa dei conti
CITAZIONERichiedere il congresso è un diritto degli iscritti che non ho intenzione di negare. Questo non è partito padronale né la mia figura è imprescindibile: se qualcuno vuole discutere la linea è giusto che sia fatto alla luce del sole, non in qualche salotto bene. Vedremo.
E poi rincaraCITAZIONEChi ad oggi si sta lamentando e definisce sbagliate le scelte fatte è sempre stato in organi dirigenziali, le ha sempre condivise. Per decenza dovrebbe essere il primo a fare un passo indietro.
Le danze sono ufficialmente aperte. E dalla Lombardia arrivano i primi segnali: complice il netto aumento degli iscritti negli ultimi tempi (definito sospetto dagli avversari) il rinnovo degli organi interni alle varie sezioni provinciali vedono quasi ovunque la netta vittoria della lista PER-Popolari Europei e Riformisti di Bonetti-Rosato-Campiotti, coi tassi più alti in provincia di Como (71,45%) e Bergamo (69,29%) e la maggioranza relativa nell'area metropolitana di Milano (37,81)%. Campiotti parla esplicitamente di segnale che non può essere ignorato, tanto più in vista del congresso. Aggiungendo poi che è chiaro che Italia Viva non è il partito radical liberale che vorrebbero alcuni.
E a Roma sembrano aver colto. Riportano infatti alcuni giornali che l'on. Raffaella Paita (coordinatore nazionale e vicinissima a Renzi, ndr.) avrebbe incontrato stamane l'on. Bonetti presso la propria residenza romana. Ufficialmente l'incontro sarebbe stato per coordinare il lavoro d'aula, ma pare evidente a tutti che si stia cercando un'intesa in vista del congresso: l'alleanza tra renziani duri e puri (ancora molto forti in zone come la Toscana e la Campania) e la nuova corrente di PER potrebbe infatti evitare il ritorno di fiamma con Azione prospettato da Scalfarotto. -
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14 contrari -
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14 contrari -
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Doveroso. E' questo il termine con cui il deputato Ivan Scalfarotto ha definito la necessità di aprire al dialogo con Azione proposto dal segretario Zanetti.
Scalfarotto ha poi sottolineato comeCITAZIONEIl luogo naturale di Italia Viva è il liberalismo riformista. Ne consegue che dialogare tanto con Azione quanto con +Europa è la nostra meta ideale [...]. Non neghiamo le passate difficoltà e incomprensioni, ma sprecare questa occasione nel nome di un fantomatico purismo centrista, o peggio d'una riconcorsa del centrodestra, sarebbe la morte di questo partito e del progetto che ha voluto costruire.
Sono queste parole di aperta e chiara rottura nei confronti della linea attualmente tenuta da Matteo Renzi, sempre più sotto assedio dopo i movimenti attuati dal trio Rosato-Bonetti-Campiotti e queste dichiarazioni da parte di uno degli ormai ex fedelissimi.
Ma il peggio per il senatore di Rignano non è ancora arrivato.
E' stata inoltrata stamattina la richiesta formale di congresso anticipato. Nelle motivazioni si legge a chiare lettere l'atto di sfida: revisione della linea politica nazionale e rinnovamento degli organi dirigenziali.
La lotta è aperta. -
.CITAZIONECaro Carlo, in valle d'Aosta saremo - insieme agli alleati locali - forza determinante per la prossima Giunta.
Il fatto che la tua vita dipenda esclusivamente dall'attaccarci mi mette profonda tenerezza.
Un sincero abbraccio,
Matteo.
Questa l'ironica risposta di Matteo Renzi su Twitter. -
Continuano i movimenti interni al partito: Bonetti, Rosato e Campiotti sempre più simili ad una corrente - Italia Viva.
Sotto l'apparente stato di quiete continuano i posizionamenti all'interno di Italia Viva.
Da molti non è stata interpretata come casuale la presenza di Campiotti, Bonetti e Rosato all'evento organizzato dalla Fondazione De Gasperi presso la sala Nassiriya della Camera dal titolo Serve un popolo per fare le riforme: il contributo dei popolari al "cambiamento d'epoca".
La scelta dei tre di partecipare al primo panel - Popolari per le riforme: quali prospettive - organizzato dalla celebre fondazione, istituita per volontà congiunta di Maria Romana De Gasperi e dell'allora segretario DC Flaminio Piccoli nel 1982 e che ha visto negli anni quali presidenti Andreotti, Frattini e attualmente Alfano, è apparso alla maggior parte dei cronisti il lancio d'un messaggio ben preciso. Viste soprattutto le tempistiche.
Sarebbe infatti di questa mattina, come riportano gli inside-traders dei Palazzi, uno stretto giro di chiamate da parte di Matteo Renzi coi propri fedelissimi (tra tutti la coordinatrice nazionale Raffaella Paita) per capire come rafforzare la propria leadership e tutto il partito. Una risposta ai movimenti di quello che inizia a sembrare un triumvirato pronto a ribaltare il Direttorio del cerchio magico col il proprio 18 brumaio?
Intanto le dichiarazioni di Campiotti lasciano poco spazio all'immaginazione sul progetto del magico trio:CITAZIONEE' evidente che il partito necessità d'un rilancio. Ed è altrettanto evidente che chi, all'interno di esso, si rivede nella stori del popolarismo italiano ed è convinto che questa storia possa dare molto all'area riformista possa e voglia dare un contributo notevole
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14 contrari -
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6 contrari -
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14 favorevoli -
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Emendamento Sisto: 6 contrari
Emendamenti Renzi: 6 favorevoli
Subemendamento: 6 contrari -
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Presidente, senatrici e senatori.
Gli emendamenti da me presentati a none del gruppo Popolari e Riformisti - Italia Viva hanno un chiaro scopo.
Di fronte ad una chiara esigenza, che io non ho ma che un'importante fetta della popolazione votando il centrodestra ormai quattro anni fa ha dimostrato di avere, che l'elezione del Presidente della Repubblica sia nelle mani del popolo votante, abbiamo voluto garantire che il nostro sistema non venga completamente snaturato.
Signor Presidente, se si vuol far votare a tutti la presidenza della Repubblica lo si faccia, ma senza snaturare l'impianto di pesi e contrappesi della nostra costituzione, senza operare una trasformazione dal parlamentarismo al presidenzialismo innaturale per il nostro Paese. Si guardi al modello austriaco, non a quello americano o francese! -
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PARTE I - ELEZIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
Articolo 1
1. La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale, con voto diretto ed uguale, libero e segreto, espresso su due turni elettorali.
2. Per la Camera dei Deputati sono istituite le circoscrizioni Estero e Nazionale. La circoscrizione Nazionale è ripartita nei seguenti collegi plurinominali:
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli Piceno
Asti
Avellino
Bari città
Bari metropolitana
Barletta-Andria-Trani
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna città
Bologna metropolitana
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Caltanissetta
Caserta
Catania città
Catania metropolitana
Catanzaro
Chieti
Como
Cosenza
Cremona
Crotone
Cuneo
Enna
Fermo
Ferrara
Firenze città
Firenze metropolitana
Foggia
Forlì-Cesena
Frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
L’Aquila
La Spezia
Latina
Lecce
Lecco
Livorno
Lodi
Lucca
Macerata
Mantova
Massa Carrara
Matera
Messina
Milano città
Milano metropolitana
Modena
Molise
Monza - Brianza
Napoli città
Napoli metropolitana
Novara
Nuoro
Oristano
Padova
Palermo città
Palermo metropolitana
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Pisa
Pistoia
Pordenone
Prato
Ragusa
Ravenna
Reggio Calabria
Reggio Emilia
Rieti
Rimini
Roma capitale città
Roma capitale metropolitana
Rovigo
Salerno città
Salerno metropolitana
Sassari
Savona
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud Sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino città
Torino metropolitana
Trapani
Treviso
Trieste
Trento
Udine
Varese
Venezia
Verbano-Cusio-Ossola
Vercelli
Verona
Vibo Valentia
Vicenza
Viterbo
Ad esclusione dei collegi di Aosta e Molise, che eleggono rispettivamente un deputato e due deputati, e della circoscrizione Estero, che elegge dodici deputati, ogni collegio plurinominale elegge un minimo di tre e un massimo di dieci deputati.
Articolo 2
1. Il primo turno elettorale provvede all'elezione dei tre quarti dei deputati, ripartiti tra i vari collegi plurinominali di cui l'articolo 1 proporzionalmente alla popolazione residente in essi.
2. La redistribuzione dei seggi tra le liste avviene su base proporzionale per ogni collegio.
Sono rese partecipi della redistribuzione dei seggi nei vari collegi solo quelle liste aventi superato il quattro per centro (4%) delle preferenze.
Articolo 3
1. Entro cento giorno dalla convalida ufficiale del voto del primo turno elettorale, in accordo col Governo, il Presidente della Repubblica convoca il secondo turno elettorale.
2. Nel secondo turno elettorale si provvede all'elezione del restante quarto dei deputati, redistribuiti proporzionalmente sulla base della popolazione ivi residente tra i vari collegi.
3. La redistribuzione dei seggi prevede l'assegnazione del sessanta per cento (60%) dei seggi a quel partito o coalizione che abbia ottenuto il maggior numero di preferenze e che abbia accumulato quindi una percentuale minima complessiva pari al quaranta per cento (40%).
Qualora ad aver ottemperato a tale requisito sia una coalizione, i seggi ad essa attribuiti saranno a loro volta redistribuiti tra le varie liste componenti la colazione proporzionalmente alle preferenze ottenute al secondo turno elettorale.
4. Il restante quaranta per cento dei seggi (40%)è redistribuiti tra le restanti liste proporzionalmente alle preferenze ottenute al secondo turno elettorale.
5. Accedono al secondo turno elettorale tutte quelle liste aventi ottenuto un numero di preferenze tali pari ad almeno il sei per cento (6%) del totale o che prendano parte ad una coalizione.PARTE II - ELEZIONE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA
Articolo 1
1. Il Senato della Repubblica è eletto a suffragio universale, con voto diretto ed uguale, libero e segreto, espresso su due turni elettorale.
2. Per il Senato della Repubblica sono istituite la circoscrizioni Estero e Nazionale. La circoscrizione Nazionale è ripartita nei seguenti collegi plurinominali:
Valle d'Aosta
Piemonte
Lombardia
Trentino
Alto Adige
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Liguria
Emilia-Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Puglia
Basilicata
Calabria
Sicilia
Sardegna
Articolo 2
1. Il primo turno elettorale provvede all'elezione dei tre quarti dei senatori, ripartiti tra i vari collegi plurinominali di cui l'articolo 1 proporzionalmente alla popolazione residente in essi.
2. La redistribuzione dei seggi tra le liste avviene su base proporzionale per ogni collegio.
Sono rese partecipi della redistribuzione dei seggi nei vari collegi solo quelle liste aventi superato il quattro per centro (4%) delle preferenze.
Articolo 3
1. Entro cento giorno dalla convalida ufficiale del voto del primo turno elettorale, in accordo col Governo, il Presidente della Repubblica convoca il secondo turno elettorale.
2. Nel secondo turno elettorale si provvede all'elezione del restante quarto dei senatori, redistribuiti proporzionalmente sulla base della popolazione ivi residente tra i vari collegi.
3. La redistribuzione dei seggi prevede l'assegnazione del sessanta per cento (60%) dei seggi a quel partito o coalizione che abbia ottenuto il maggior numero di preferenze e che abbia accumulato quindi una percentuale minima complessiva pari al quaranta per cento (40%).
Qualora ad aver ottemperato a tale requisito sia una coalizione, i seggi ad essa attribuiti saranno a loro volta redistribuiti tra le varie liste componenti la colazione proporzionalmente alle preferenze ottenute al secondo turno elettorale.
4. Il restante quaranta per cento dei seggi (40%)è redistribuiti tra le restanti liste proporzionalmente alle preferenze ottenute al secondo turno elettorale.
5. Accedono al secondo turno elettorale tutte quelle liste aventi ottenuto un numero di preferenze tali pari ad almeno il sei per cento (6%) del totale o che prendano parte ad una coalizione.PARTE III - PREFERENZE
Articolo 1
1. Tanto per l'elezione della Camera dei Deputati quanto per il Senato della Repubblica, sia al primo che al secondo turno elettorale, è diritto dei cittadini poter esprimere la propria preferenze nominale per il numero massimo di tre candidati d'una stessa lista.
2. Qualora si esprimano tre preferenze, almeno una di esse deve essere attribuita ad candidato di sesso opposto alle precedenti.PARTE IV - NORME TRANSITORIE E DI CONCILIAZIONE
Articolo 1
1.Sono abrogate le disposizioni concernenti i collegi uninominali e tutte le norme in conflitto con il presente testo.
2.Per quanto non espressamente previsto dal presente testo si rimanda alla normativa previgente laddove compatibile.
3.Ai fini della regolarità e conformità costituzionale del presente testo di legge si dichiara che la presente legge non comporta riduzioni d’entrata fiscale o aumenti di spese in uscita.
4.La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione in gazzetta ufficiale.
Edited by FC_GDR - 21/9/2023, 22:22 -
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A nome del gruppo Popolari e Riformisti-Italia Viva chiediamo di poter avere risposta scritta del Ministro dell'Ambiente in merito se e quanto queste strutture gioverebbero al fabbisogno nazionale; e dal Ministro dell'Economia e delle Finanze quanto invece impatterebbero sulla spesa pubblica. SPOILER (clicca per visualizzare)Alessandro Marconi Giancarlo Giorgetti -
[Commissione Senato] DDL Costituzionale - Elezione diretta del Presidente della Repubblica - Atti XIX Legislatura.
Emendamento Renzi I
L'articolo 3 è così riformulatoCITAZIONEL'articolo 85 della Costituzione è sostituito dal seguente:
«Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni anni.
Sessanta giorni prima che scada il termine, il Presidente della Camera dei deputati, sentite le presidenze del Senato e del Consiglio dei Ministri, convoca i comizi elettorali.
L'elezione del Presidente della Repubblica dovrà verificarsi entro e non oltre il trentesimo giorno dopo la scadenza del termine.
Emendamento Renzi II
L'articolo 5 è così riformulatoCITAZIONEL'articolo 87 della Costituzione è sostituito dal seguente:
«Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.
Nomina i ministri del governo in accordo col Presidente del Consiglio incaricato.
Può inviare messaggi alle Camere.
Fissa la prima riunione delle Camere.
Promulga i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.
Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.
Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.
Esercita un potere di veto sulle proposte avanzate dalle Camere per quanto concerne la tutela dell'integrità dello Stato ed il rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti dalla Repubblica.
Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere.
Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.
Presiede il Consiglio superiore della magistratura.
Può concedere grazia e commutare le pene.
Conferisce le onorificenze della Repubblica.»
Gli articoli 7, 9 e 10 sono abrogati.